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La rabbia è un’emozione fortemente attivante: tutti la proviamo, ma non tutti la manifestiamo allo stesso modo.  Infatti, se qualcuno sente di padroneggiarla e gestirla in maniera efficace, molti altri sentono di agirla con impulsività per poi, spesso, sentirsi in colpa, oppure sul versante opposto di faticare ad esprimerla.

I motivi alla base di queste differenze sono molteplici e sebbene ciascuno abbia la propria storia e le proprie motivazioni, nella quasi totalità dei casi le difficoltà di gestione della rabbia sono fonte di frustrazione, insoddisfazione, scarsa autostima e difficoltà nei rapporti.

In questi casi la psicoterapia può essere molto utile: è possibile apprendere tecniche di auto-osservazione, che aiutino a zoomare sulle situazioni fonte di difficoltà per distinguerne trigger (ognuno legge le parole e le azioni altrui secondo i personalissimi occhiali che utilizza per guardare il mondo!), emozioni, sensazioni e pensieri coinvolti. Si pone inoltre l’attenzione su ciò che si desidera ottenere attraverso la reazione (o non reazione), per poter sviluppare strategie più funzionali all’ottenimento dello stesso risultato.

Tra queste vi è la comunicazione assertiva, una modalità comunicativa che, stando nel mezzo del continuum tra aggressività e passività, ci permette di esprimere i nostri bisogni e i nostri sentimenti con sicurezza, mostrandoci collaborativi per la risoluzione della condizione che ha generato rabbia.

Questo ci permette di affrontare in maniera più soddisfacente i conflitti ed ha grandi ripercussioni in termini di soddisfazione percepita nei rapporti. La rabbia infatti non è sempre distruttiva, ma può rivelarsi costruttiva e funzionale ad approfondire la conoscenza di noi stessi e delle persone con cui entriamo in relazione.

Queste strategie possono inoltre rivelarsi utili anche in situazioni che molto spesso generano difficoltà, come fare o ricevere critiche e complimenti, saper dire di no e riuscire ad esprimere la propria opinione senza lasciarsi intimorire dal giudizio altrui.